Sterilità
Diagnosi e Terapia delle sterilità del maschio e della donna all’interno della coppia, in collaborazione con il Gruppo Gynepro di Bologna, diretto dal Prof. Marco Filicori.
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Disturbi dell’erezione
La disfunzione erettile (impotenza maschile) è l’incapacità di ottenere o mantenere un’erezione sufficiente a condurre un rapporto sessuale soddisfacente. Avere problemi di erezione di tanto in tanto non è necessariamente un motivo di preoccupazione, se invece la disfunzione erettile è un problema continuo può causare stress, problemi relazionali od influenzare la propria autostima.
Le cause sono varie, ma assimilabili a due categorie:
– Cause di insufficiente funzionalità del tessuto cavernoso del pene
– Cause legate all’interruzione delle vie nervose che controllano l’erezione del pene
Delle prime fa parte il diabete, l’ipertensione e tutte le malattie cardiocircolatorie; il fumo, gli eccessi di lipidi nel sangue e la malattia di La Peyronie ( consulta sezione Induratio Penis Plastica ).
Della seconda, traumi a livello del midollo spinale e tutti gli esiti di chirurgie demolitive in sede peritoneale, come una prostatectomia radicale demoltiva che abbia coninvolto l’ablazione dei nervi erettili.
La depressione, siccome possibile agente causante e/o peggiorante la condizione di DE, se presente va indagata ed affrontata col corretto approccio psicoterapeutico
Gli stessi farmaci antidepressivi e antiipertensivi sono molto spesso causa di disturbi di erezione.
I disturbi erettili sono molto diffusi: secondo alcune stime sono 152 milioni gli uomini che ne sono colpiti nel mondo. Se soffrite di disturbi erettili o temete di soffrirne, fate quindi parte di una popolazione di milioni di persone colpite dalla DE. Tenete tuttavia in considerazione che i disturbi erettili si possono trattare con buoni risultati nella stragrande maggioranza dei casi. Sempre più uomini cominciano a parlare apertamente di disturbi erettili con il loro medico, ricevendo informazioni sui trattamenti cui è possibile ricorrere in modo efficace, facile e sicuro.
La DE viene generalmente classificata in questi 4 livelli:
• Nessuna disfunzione erettile. La capacità di raggiungere e mantenere un’erezione non è pregiudicata.
• Lieve disfunzione erettile. La capacità di raggiungere e mantenere un’erezione è lievemente pregiudicata. Generalmente gli uomini che ne sono colpiti sono soddisfatti solo occasionalmente della loro prestazione sessuale.
• Moderata disfunzione erettile. La capacità di raggiungere e mantenere un’erezione è parzialmente pregiudicata. Generalmente gli uomini che ne sono colpiti sono soddisfatti solo raramente della loro prestazione sessuale. La maggior parte degli uomini affetti da DE soffrono di questo tipo di disfunzione moderata.
• Grave disfunzione erettile. La capacità di raggiungere e mantenere un’erezione è fortemente pregiudicata. Generalmente gli uomini che ne sono colpiti non sono soddisfatti della loro prestazione sessuale o lo sono molto di rado.
TERAPIA MEDICA
Nella maggior parte dei casi la disfunzione erettile non può essere guarita in via definitiva, ma sono possibili trattamenti efficaci. Tra le varie terapie disponibili si annoverano una serie di farmaci di nuova generazione, come gli inibitori della PDE5.
Essi aiutano gli uomini a reagire alle stimolazioni sessuali provocando un’erezione. La somministrazione è facile e pratica: il farmaco viene assunto per via orale prima dell’atto sessuale. I suoi effetti si manifestano in combinazione con la stimolazione sessuale, per esempio attraverso baci o contatto fisico. Queste caratteristiche rendono gli inibitori della PDE5 un metodo terapeutico spontaneo e naturale.
Un altro farmaco utilizzato recentemente per il trattamento della DE si chiama “apomorfina” e viene somministrato sotto forma di compressa che si scioglie sotto la lingua. Diversamente dagli inibitori della PDE5, l’apomorfina agisce sull’area cerebrale che controlla il desiderio sessuale.
TERAPIA CHIRURGICA
La terapia chirurgica prevede l’installazione di cilindri artificiali nei corpi cavernosi del pene.
Le protesi peniene sono di due tipi: non idrauliche e idrauliche.
Le prime sono essenzialmente cilindri che conferiscono al pene una rigidità parziale, ma sufficiente a condurre un rapporto abbastanza soddisfaciente. Il loro vantaggio è il basso costo e la facile chirurgia.
Le protesi idrauliche invece sfruttano il movimento di liquido da un serbatoio alla protesi vera e propria, che ne causa un unturgidimento e un ingrandimento. Esse possono essere bicomponente ( pompa e serbatoio sono accorpate insieme ) o tricomponente ( pompa e serbatoio sono distinte ).
Il serbatoio ha una pompa di controllo installata all’interno dell’ scroto, completamente invisibile dall’esterno. La persona con protesi idraulica può ragionevolmente attendersi di ottenere, quando lo desidera, una erezione di ottima qualità per il tempo desiderato, agendo sulla pompa di controllo riconoscibile manualmente sotto la pelle dello scroto.
L’erezione così ottenuta non è di fatto distinguibile da un’erezione naturale; il pene ha la stessa sensibilità e capacità di eiaculazione presenti prima dell’intervento. Inoltre i modelli idraulici permettono di avere un aspetto visivo di flaccidità del tutto normale, quando la protesi non è azionata. Ciò è particolarmente importante per uomini con vita attiva.
Il livello di soddisfazione è elevato: si stima che l’88% di chi è stato operato per installazione di protesi peniena idraulica la consiglierebbe ad un amico o parente; dato interessante è inoltre che la stessa percentuale rifarebbe l’intervento se necessario.
Anche la sicurezza della protesi è assolutamente idonea: se nei primi modelli era possibile, seppur rara, un’infezione post-operatoria, oggi quasi tutti i modelli utilizzati da un buon chirurgo possiedono un sistema di rilascio in situ di antibiotici che poi gradualmente si esaurisce dopo la guarigione della ferita interna.
Ultimo ma non meno importante è lo studio dell’affidabilità e la durata: è stato dimostrato, dalla letteratura recente, che l’80% delle protesi funziona correttamente dopo 10 anni dall’intervento. Cifra che scende ( di poco ) al 70 % dopo 15 anni.
Eiaculazione Precoce
Per eiaculazione precoce si intende l’assenza di controllo dell’eiaculazione da parte dell’uomo, che fa sì che avvenga prima o subito dopo il coito e impedisce che si ottenga un’esperienza sessuale soddisfacente. Ne soffre circa il 30% della popolazione maschile.
Le cause posso essere psicologiche-emotive o anatomiche. Tra le cause anatomiche troviamo difetti locali del glande come un ipersensibilità congenita, o un frenulo del pene corto, oppure una fimosi. Anche prostatiti o vescicoliti possono peggiorare l’eiaculazione precoce.
TRATTAMENTO
Se la causa è emotiva, la terapia di coppia col partner è assolutamente indispensabile ( consulta sezione Sterilità di Coppia ).
Se la causa è anatomica, anestetici locali risolverebbero il problema solo transitoriamente, quindi la chirurgia è la terapia di elezione.
In questo casi si può procedere ad una frenuloplastica, o ad una circoncisione ( in caso di fimosi ). Nonostante un’aumentata sensibilità nell’immediato post-operatorio, successivamente decresce progressivamente, riducendosi rispetto al pre-operatorio. In questo modo si riesce molto spesso a risolvere il problema dell’eiaculazione precoce, curandone la condizione causante.
I metodi alternativi come i filler glandulari sono molto spesso un’illusione, e il problema recidiva il più delle volte, costringendo il pz a ripetere le sedute di infiltrazione di acido ialuronico con costi non indifferenti. D’altra parte la recisione di parte delle fibre sensitive poste sotto il glande, sono da considerasi un intervento mutilante, che altera il normale equilibrio fisiologico, e sicuramente riservato a pochi casi specifici.
Come linea guida generale, il piano di trattamento varia da paziente a paziente, ragion per cui superare l’imbarazzo ed esporre il proprio problema allo specialista, affidandosi a lui con fiducia, è un ottimo inizio verso la risoluzione del problema.